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Immagine del redattoreGiovanni Sabattini

REFF PRE-FESTIVAL 4 MARZO: PAOLO GIOLI L’UOMO CON (E SENZA) MACCHINA DA PRESA a cura di B. DI MARINO


Immagini disturbate da un intenso parassita (1970)

Sabato 4 marzo, alle ore 21,00, presso l'ex-lavatoio di Vignola (Circolo Ribalta) - via Zenzano, 10 - Bruno Di Marino (docente di mass media all’Accademia di Belle Arti di Roma) terrà una conferenza sull’opera di Paolo Gioli con proiezioni, proponendo una selezione di suoi film (tra cui Tracce di tracce, Film stenopeico, Filmmarilyn, Natura Obscura, L’operatore perforato) e mostrando alcuni suoi lavori fotografici.


  • PAOLO GIOLI: L’UOMO CON (E SENZA) MACCHINA DA PRESA a cura di Bruno Di Marino

Pittore, fotografo e cineasta, Paolo Gioli (Rovigo, 1942 - 2022) è uno degli artisti italiani più significativi degli ultimi decenni, soprattutto per la sua capacità di sperimentare in più campi, anche attraverso l’innovazione e la rielaborazione di dispositivi. Le copie in pellicola di alcuni suoi film e le sue opere pittoriche e fotografiche sono presenti nelle collezioni di musei internazionali,tra cui l’Art Institute of Chicago, il Museum of Modern Art di New York, il Centre Georges Pompidou e il MEP (Musée Européen de la Photographie) di Parigi, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e L’Istituto Nazionale per la Grafica di Roma. Sia le fotografie che i film di Gioli coprono un arco temporale di oltre 50 anni, dalla fine degli anni ’60 alla fine degli anni ’10 del XXI secolo, documentando la ricchezza di una produzione multiforme che, pur nella grande varietà, mantiene una propria coerenza stilistica. La sua estetica foto-filmica si ricollega alle origini dei due medium, ovvero a quella miriade di sperimentazioni avvenute nel XIX secolo, quando la fotografia era ancora in via di sviluppo e il cinematografo doveva essere ancora inventato. Una fase limbica, dunque, in bilico tra immagine fissa e in movimento, che l’artista riesce da sempre a far dialogare con risultati fertili e stimolanti.


Traumatografo (1973)

Filmarilyn (1991)

Paolo Gioli nasce a Sarzano (Rovigo) il 12 ottobre 1942. Nel 1960 si stabilisce per qualche anno a Venezia dove frequenta la Scuola Libera del Nudo presso l’Accademia di Belle Arti. Nel 1967 è a New York dove resterà solo un anno, ottiene una borsa di studio dalla John Cabot Foundation di Boston ed entra in contatto con i galleristi Leo Castelli e Martha Jackson. In America scopre il New American Cinema. Rientrato in Italia alla scadenza del visto di soggiorno (che non gli viene rinnovato per l’atteggiamento più severo dell’US Immigration Office a seguito dell’uccisione di Luther King e di Bob Kennedy), nel 1970 si stabilisce a Roma dove entra in rapporto con la Cooperativa Cinema Indipendente. È tra Rovigo e Roma che produce i suoi primi film che sviluppa da se stesso usando la cinecamera come un laboratorio sulle orme dei Lumière. Nel ’76 si trasferisce a Milano dove, oltre al cinema, si dedica con continuità alla fotografia. Ma è nel polaroid che Gioli troverà un mezzo sorprendentemente duttile con cui portare avanti la sua ricerca, anche travasando la materia su supporti diversi dalla pellicola, come la carta e la tela, apparentando così il polaroid alle arti belle. Ed è sin dai primi anni ’80 che Gioli riceve per la fotografia i primi riconoscimenti importanti con una personale all’Istituto Nazionale per la Grafica di Roma (1981), al MNAM Centre Pompidou di Parigi (1983), ai Rencontres Internationales de la Photographie di Arles dove sarà ospite più volte con una personale anche al Museo Réattu (1987) e l’onore della copertina del catalogo 1984 della fiera annuale di AIPAD l’Association of International Photography Art Dealers. Nel 2006 l’italiana RaroVideo ha pubblicato un doppio dvd con una selezione di quattordici suoi film. Nello stesso anno i film di Gioli vengono presentati per la prima volta a Views From The Avant-Garde, una sezione speciale del New York Film Festival dove Gioli è ormai una presenza costante. L’anno seguente Gioli è invitato come artist on focus alla 44 edizione dell’Hong Kong International Film Festival dove verrà poi chiamato ogni anno a presentare la sua ultima produzione. Nel 2008 una selezione di suoi film è presentata all’Ontario Cinémathèque a Toronto e, successivamente, a Wavelenght, la sezione speciale del Toronto International Film Festival dedicata all’avanguardia. A giugno 2009 il Festival di Pesaro gli tributa un omaggio con una rassegna completa dei suoi film mentre a dicembre dello stesso anno esce un volume monografico edito dal CSC – Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma sul suo lavoro di film-maker. A Parigi, nell’Estate del 2010 la Cinémathèque francese presenta una vasta rassegna delle sue opere e viene pubblicato un triplice dvd con l’opera filmica completa (sia in Italia che negli Stati Uniti) sempre da Rarovideo. Nell’estate 2014 la rivista americana «Artforum» gli dedica un lungo articolo illustrato. Nel 2015 Gioli partecipa con una selezione di opere al Padiglione Italia della 56° Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia. La sua ultima mostra personale, Paolo Gioli. Antologica/analogica. L’opera filmica e fotografica (1969-2019), curata da Bruno Di Marino e organizzata da Canudo con il supporto di Italian Council, è stata allestita nel 2021 al Museo Castromediano di Lecce e a Palazzo Tupputi di Bisceglie (portata poi al Three Shadows di Beijing, a cura di Rosario Scarpato). Paolo Gioli è morto a Lendinara (RO) il 28 gennaio 2022.




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