Il 10 maggio, ore 21, al Circolo Ribalta (ex-lavatoio, via Zenzano, Vignola) un appuntamento speciale dedicato al cinema di Manfredo Manfredi, organizzato insieme ad Associazione OTTOmani, in collaborazione con Nomadica
Si ringraziano inoltre Andrea Martignoni e Raffaella Manfredi, per aver reso possibile la serata
Manfredo Manfredi, una passione divorante:
animazione, politica, letteratura
«Sono arrivato all'animazione per vie traverse. Ho fatto lAccademia di Belle Arti a Roma, sono diplomato in Scenografia, e da sempre mi dedico alla pittura. Ne 1965 ho cominciato a fare dei lavori per la Corona Cinematografica che produceva cortometraggi e diciamo che questo è stato il mio inizio. Non sono nato con la vocazione dell'animazione, che poi invece è diventato un interesse importante della mia vita, diciamo assoluto, a cui ho dedicato moltissimo del mio tempo.», Manfredo Manfredi
«Credo che l’animazione sia uno di quei fatti creativi pieni perché è fatta di musica, di ritmi, di regia, una serie di fatti che convergono nell’opera, è appagante perché è un’opera a tutto tondo. Questa è la motivazione che mi do se mi chiedo perché faccio animazione, è un modo di esprimersi e questo è il mio modo di fare animazione, cercando l’immediatezza del segno, per questo mi piace disegnare e dipingere direttamente, perché è un modo di essere, una cifra.», Manfredo Manfredi
I film in programma
CAROSELLO -1962
BALLATA PER UN PEZZO DA 90 - 1965 (12’29”)
Regia soggetto e animazione: Guido Gomas e Manfredo Manfredi
Musica: Franco Potenza
Fotografia: Elio Gagliardo
Produzione: Corona Cinematografica
“Un film sulla mafia siciliana, dedicato a Serafina Battaglia, la donna che per prima fece pubblicamente i nomi degli assassini del proprio figlio”.
• Il film vinse nel ‘66 la Medaglia d’Oro del Presidente della Repubblica al VII° Premio dei Colli a Este per l’inchiesta filmata.
IL MURO - 1970 (10’)
Regia soggetto animazione: Manfredo Manfredi
Musica: Vieri Tosatti
Fotografia: Franco Zambelli
Produzione: Corona Cinematografica
“Un film sugli orrori della guerra e sulla responsabilità morale dell’artista che vuole rappresentarla. l film di taglio gotico è del 1970, sono quelli gli anni della grande paura della Bomba, la guerra fredda domina la politica internazionale e il conflitto del Vietnam è agli esordi. L’idea del film parte proprio da queste paure che tanto animavano le coscienze di allora. Il film è una riflessione sulla violenza e sulla pretesa “verità” dell’opera d’arte: la verità sta nella vita, l’arte è un sogno… forse. Il film si avvale dei miei primi tentativi di pittura diretta sia sotto l’occhio della ripresa, sia direttamente sulla pellicola”.
• Il Muro vinse la Medaglia di Bronzo alla X° edizione del Cartamen di Barcellona.
SOTTERRANEA - 1972 (10’)
Regia soggetto e animazione: Manfredo Manfredi
Fotografoa: Franco Zambelli
Musica a cura di Aldo Raparelli
Produzione: Corona Cinematografica
“Il film è una critica alla società dei consumi attraverso la storia di un uomo che durante un viaggio in metropolitana, evade dalla claustrofobica e disumanizzante routine quotidiana attraverso una fantasticheria ad occhi aperti. Una fuga nell’immaginario colorato e stimolante per rientrare poi, alla fine del viaggio, nella grigia e quotidiana realtà”.
NUVOLE - 1974 (10’)
Regia soggetto animazione: Manfredo Manfredi
Musica: a cura di Aldo Raparelli
Fotografia: Franco Zambelli
Produzione: Corona Cinematografica
“Nel buio profondo qualcosa si muove. Un piccolo germe ostinatamente si propone alla vita con caparbia determinazione. Prima lottando contro misteriose forze che lo vorrebbero distruggere, poi crescendo e fortificandosi sotto l’indifferente sguardo di un ampio cielo percorso da nuvole che pigramente trasmigrano, seguendo l’ininterrotto flusso del tempo. Il film è una metafora della vita, un ciclo si è chiuso ma nel buio profondo già qualcosa si muove…”
DEDALO - 1975 (11’)
Regia soggetto animazione: Manfredo Manfredi
Musica: a cura di Aldo Raparelli
Fotografia: Sergio Faiella
Produzione: Cineteam
“L’apertura di una finestra per il vento, nell’interno vuoto un uomo e una donna siedono uno di fronte all’altro. L’uomo si alza per chiudere la finestra ma passando dietro alla donna, la afferra, la soffoca, la uccide. La storia si srotola poi, in un continuo rimbalzo di situazioni dove la percezione del presente, del passato o della pura immaginazione, si sovrappongono sfumando i propri limiti che diventano ambigui e allusivi fino alla chiusura del cerchio e del racconto, dove forse nulla è accaduto. Un film sull’ambiguità delle cose in un labirinto memoriale”.
• Dedalo vinse nel 1976 il primo premio al Festival di Ottawa e nello stesso anno una Nomination agli Oscar, nel 1977 un Premio Label in Francia, nel 1979 un Nastro d’Argento in Italia.
PROVINO DEL VI° CANTO DELLA DIVINA COMMEDIA - 1992 (2’30”)
Regia e animazione: Manfredo Manfredi
Lettura: Carlo D’Angelo
Produzione: Cineteam
“Il provino faceva parte di un progetto ambizioso che ha lasciato tracce ma che non arrivò mai a concretizzarsi. Rimangono vari provini, studi, storyboard ( completi quelli del I° e del XXVI° Canto) e la realizzazione completa del Canto XXVI° che entra poi nel progetto Rai Educational Mondo 3. Il provino del VI° Canto si riferisce alla discesa di Dante e Virgilio all’interno del terzo Cerchio dei golosi, dal incontro con Cerbero fino all’apparizione di Ciacco. La tecnica usata è quella del rotoscope”.
CANTO XXVI° DELL’INFERNO DELLA DIVINA COMMEDIA - 1997 (9’40’’)
Regia e animazione: Manfredo Manfredi
Lettura: Vittorio Sermonti
Produzione: Cineteam
“Un’interpretazione filmica pittorica sul testo integrale del Canto di Ulisse, letto da Vittorio Sermonti. Era difficile dare forma a quell’oceano infinito che è l’Inferno di Dante, a questo scopo cercai una tecnica che mi potesse dare grande libertà di espressione e che avesse anche possibilità di una “luce interiore”. A questo scopo scelsi una pittura ad olio, da eseguirsi su un vetro frapposto tra la cinepresa e la fonte luminosa in modo da ricavarne una luce come filtrata da una vetrata. Questa tecnica di pittura in diretta, comportava ampi rischi primo fra tutti l’impossibilità della ripetizione in caso d’errore. Per alcuni passaggi con effetti, feci anche uso di una fotocopiatrice usandola con movimenti manuali, una tecnica che avevo già sperimentato in pittura agli inizi degli anni ‘80. Il film entrò nel progetto RAI Educational Mondo 3”.
LE CITTÀ INVISIBILI - 1998 (03’)
Regia e animazione: Manfredo Manfredi
Fotografia: Franco Sorichetti
Produzione: Cineteam
“L’Istituto Italiano degli Studi Filosofici Mondo 3 di RAI Educational, mi invitò a dare un’interpretazione ad uno dei tanti testi della grande letteratura mondiale, scelti da un comitato internazionale di esperti, da inserirsi poi, con altre testimonianze, all’interno di una Enciclopedia Multimediale che si stava creando. Scelsi “Le città invisibili” di Italo Calvino che già amavo e che, per il suo modo visionario, sentivo particolarmente vicino. Da un punto di vista stilistico ho scelto il disegno su carta, mi interessava il senso fluido del racconto, la magia onirica del ricordo nel ritmo ripetuto del tempo. Riaffiora poi il reale che riconduce lo spettatore al foglio di carta che svela il quotidiano esibendo i processi di costruzione del film: i desegni all’interno del fotogramma svelano i numeri di identificazione delle scene, i nomi delle città, il quotidiano, insomma, riconquista lo spazio”.
LO SPIRITO DELLA NOTTE - 2018 (13’)
Regia soggetto animazione: Manfredo Manfredi
Musica suoni: Andrea Martignoni
Produzione: Manfredo Manfredi in collaborazione con Nomadica.eu
“La notte è spesso intesa come un luogo altro, uno spazio dionisiaco dove aleggia il dubbio opposto all’apollinea certezza del giorno. Uno spazio dove la mente si avventura, all’approssimarsi del sogno, nel groviglio dei sensi oppure nella più lucida speculazione intellettuale. La notte è però anche un luogo dell’Arte: ed è a questo luogo mentale e fisico che si ispira questo breve film che nasce dopo un lungo periodo, vent’anni per l’esatezza, dedicati principalmente alla pittura”.
BIO
Manfredo Manfredi nasce a Palermo nel 1934 da genitori emiliani. Nel ’46, si trasferisce a Roma. Dopo il Liceo Artistico, frequenta per il biennio alla facoltà di architettura, quindi l’Accademia delle Belle Arti a Roma dove si diploma in scenografia nel ’58. In quegli stessi anni esperienze nell’ambito dell’espressionismo astratto caratterizzano la sua ricerca nel campo della pittura, interesse questo di primaria importanza, anche se meno esplicitato. 1960 inizia la sua attività di scenografo come aiuto di Piero Filippone nel film Titanus Antinea Regina di Atlantide. 1961 realizza le scenografie per il film documentario Sport Atleti e … fantasia di Ansano Giannarelli. 1962 realizza la sigla di Carosello per conto della Recta Film e le scenografie per il film documentario 20.000 leghe nello spazio di Marcello Baldi. 1963/65 realizza le scenografie per alcuni spettacoli televisivi: La Cucuzza, Gran Premio, Napoli contro tutti. Nel 1963 la Corona Cinematografica gli offre l’opportunità di realizzare la sua prima esperienza nel campo del cinema di animazione realizzando, con Guido Gomas, un giovane regista già operante nel settore, il cortometraggio L’Albero. A questa prima esperienza altre ne seguono in un sodalizio che proseguirà fino al 1968. Nel 1965 realizza il cortometraggio Ballata per un pezzo da novanta - Medaglia d’oro del Presidente della Repubblica al Festival dei Colli (Este); nel 1966 Terun; nel 1967 Sonata per violino solo; La spaccata - Medaglia d’argento X° Festival di Bilbao; 1968 Su sambene non est abba - Nastro d’argento nel 1969/77. Dal 1969, terminata la collaborazione con Guido Gomas realizza per proprio conto: nel 1969 K.O. - Medusa d’argento del Centro Culturale Estense; Rotocalco; nel 1970 I Lupi e gli Agnelli - Colomba d’argento XIII Festival di Lipsia nel 1970 e Il Muro - Medaglia di bronzo X° Cartamen di Barcellona; nel 1971 Sotterranea - Gran Trofeo Festival di Salerno 1973. Nel 1972/’73 realizza le scenografie per il lungometraggio animato Il giro del mondo degli innamorati di Peynet di Cesare Perfetto; 1974 Uva salamanna - Premio film per ragazzi - Festival di Mosca 1975 - Primo premio Label 1975. Nel 1976 realizza il cortometraggio Immagini. 1976 realizza due personali di pittura a Ravenna, Reggio Emilia e Cremona. Nel 1975 comincia a lavorare ad un’idea che diverrà poi il progetto per il cortometraggio Dedalo. Realizzerà questo film per la Cineteam, la società che Raparelli e Max Massimino Garnier avevano appena fondato. 1976 Dedalo - I° premio festival di Ottawa 1976 - Nomination all’Oscar 1976 - Nastro d’argento 1977 - I° Premio Label 1977. Nel 1977, entra in società nella Cineteam Realizzazioni. Negli anni successivi realizzerà film istituzionali, special televisivi, spot pubblicitari, moltissime sigle TV, tra gli altri: 1979 realizza il segmento italiano per il film Unicef Ten to survive; special TV “W i Re Magi” 1981; documentari per Enel, Energia dal sole, Teleriscaldamento, Caorso. 1980/82/84; Spot pubblicitari per: Enel, Artic, Fanta, Lotterie, Zucca, Pampers, RAI Cultura, etc.; una serie di puntate per RAI D.S.E. 1990 “Architettura” RAI D.S.E. 1993 inserto “storico” per il film di Guido Manuli L’eroe dei due mondi. 1996 sigle RAI Educational. Dal 1989 al ’92 le scenografie e la direzione artistica per le tre edizioni della serie TV Caramella. 1997/98 realizza una interpretazione pittorica animata sulla lettura integrale del XXVI° canto dell’Inferno di Dante; realizza il cortometraggio Città invisibili, liberamente tratto dall’omonima opera di Italo Calvino, prodotto per il progetto Mondo3 Rai Educational. La sua attività pittorica, che non si era mai arrestata, si manifesta in quegli anni con alcune mostre personali. 1992 Tele e carte dall’88 al ’91, a cura di Marcello Venturoli, Roma. 1996 Labirinti a cura di Emidio De Albentis, Spoleto. Nel ‘98 lascia la Cineteam, e si trasferisce definitivamente nella campagna umbra presso Perugia dove, già dal lontano 1979, aveva stabilito la sua famiglia. Seguono le mostre personali: 1998 a Modena. 2001 Tra pittura e animazione a cura di Oscar Cosulich e Vito Lo Russo, Roma. 2001 realizza l‘inserto in animazione Il sogno di Aida per il film di Guido Manuli Aida degli alberi” 2018 realizza il cortometraggio Lo Spirito della Notte. Seguono le mostre personali: 2010 Hic sunt leones? a cura di Aldo Iori al Centro per l’Arte Contemporanea Trebisonda, Perugia; 2011 Alle origini del cinema di animazione - Manfredo Manfredi a cura di Guido Maraspin, Centro d’Arte Fuseum, Perugia; 2013 Palazzo Cesarini Sforza, Genzano - Roma; 2015 mostra personale all’interno del festival “La città incantata” a cura di Luca Raffaelli, Civita di Bagnoregio, Viterbo; 2023 Drawing as Concept # 3 Centro per l’Arte Contemporanea Trebisonda, Perugia.
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