Limina
La regista racconta la sua visione di neo-western con immagini sgranate e fugaci. Immagina che il più grande ostacolo che i suoi protagonisti, Yassine e Hami, dovranno affrontare sarà il rifiuto amichevole ma deciso della società finlandese. Quando la violenza sulla frontiera immaginaria si intensifica sotto forma di una patata volante, le figure “fittizie” iniziano a parlare delle loro esperienze reali.
Il film inizia come un corto di finzione proseguendo si trasforma in un documentario che riflette le esperienze reali dei suoi protagonisti immaginari.